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Ermes Russo

Cantautore, Compositore e Arrangiatore.

 

ErmesRusso

 

Giovane cantautore laureato in Canto Pop/Rock nel 2021, vanta già notevoli collaborazioni con artisti di chiara fama tra cui, Silvia Mezzanotte, Riccardo Russo, Serena Brancale, Roberta Giallo e Manlio Dovì.

Ha raffinato la  propria arte attraverso la scrittura di musiche e canzoni per spettacoli musicali e musical, concerti, opere teatrali e audio-visive.

Attraverso la passione per il videomaking e l'audio recording ha costruito il proprio profilo professionale fondendo le due discipline e rendendole l’una di arricchimento per l’altra. 

Autore dell'inno "Nota per nota" che è diventato sigla del "Piccolo coro di Trentapiedi" e "Trentapiedini nel cuore" di Erice (TP) diretti dal M° Rossella Ruggirello.

Autore delle musiche di "TROIA - Voci di donne dalla guerra" per conto della compagnia "Baricco group" che è andato in scena il 14 aprile 2023 presoo in Cine Teatro Rivoli e che ha visto lo stesso autore protagonista della loro esecuzione.

Ha all'attivo numerose canzoni ed elaborazioni musicali. Nella tesi di laurea a titolo "L'interprete che muove gli animi: la tecnica vocale come mezzo per emozionare l'ascoltatore" così descrive nell'introduzione il proprio pensiero riguardo all'arte del canto:

"L’obiettivo della discussione di oggi è elencare, esporre ed utilizzare alcune delle più significative modalità di tecniche vocali utilizzate nell’interpretazione di un brano.

Cosa si intende però per tecnica vocale? Molti scambiano la tecnica vocale con il virtuosismo, ovvero con l’agilità vocale o con l’emissione delle note acute della propria estensione vocale; in realtà praticare la tecnica vocale significa avere conoscenza delle possibilità di colore della propria voce.

Ho scelto questo argomento perché la musica che preferisco è quella che mi suscita una risposta emozionale forte, che mi appassiona ed attrae, ed è quella che voglio proporre oggi per mettere alla luce il legame voce-emozione.

La parola emozione ha origine francese, émotion, émouvoir, mettere in moto, eccitare, ed emozionarsi significa avere una reazione ad una percezione che turba l’equilibrio pischico dell’organismo. Già dall’etimologia della parola emozione si comprende quanto gli stimoli esterni, come le modalità di emissione vocale di cui parleremo oggi, abbiano a che fare con il “mettere in moto” il nostro animo.

In musica uno degli esempi più calzanti di come la musica muove gli animi degli ascoltatori è quello di Claudio Monteverdi. Monteverdi, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, sviluppò un idea di musica rivoluzionaria: con la sua seconda prattica, preferiva vedere la musica come “serva” dell’oratione, ovvero, scrivere musica in funzione del testo scelto per le sue opere. Ciò non significa ch’egli volesse rappresentare letteralmente con i suoni il significato del testo, ovvero legare la semantica a suoni onomatopeici; piuttosto il suo intento era quello di esprimere il significato più profondo di quei componimenti con un accompagnamento figlio della stessa carica emotiva del testo, che si sommava ad esso. Ovviamente tutti gli espedienti musicali da lui utilizzati sono ben diversi dall’applicazione delle tecniche vocali di oggi, ma è sicuramente un grande punto di riferimento nel perseguire l’obiettivo dell’emozionare il pubblico; nell’ambito della musica Pop si va a ricercare una contaminazione nella “semplicità” dell’emissione vocale che avvicini l’ascoltatore ad una comunicazione naturale di una determinata emozione. Come il compositore, anche il cantante deve immedesimarsi nella musica al punto da diventare protagonista e narratore, utilizzando il suo strumento come fosse un filtro e ripetitore di segnali emozionali. Tramite il repertorio di oggi, accuratamente selezionato per evidenziare il rapporto tra utilizzo della tecnica ed in particolare di taluni “colori della voce” e risposta emotiva dell’ascoltatore, parlerò di che cosa si intende per tecnica vocale in riferimento al mondo della musica Pop-Rock, e del mio approccio nell’interpretazione di un brano musicale."

E proprio nel repertorio propone un suo brano inedito dal titolo "Sai come vola" che, oltre ad una interessante stesura armonica, propone un testo che descrive appieno il rapporto di amicizia a distanza e introduce una nuova interessante variante dello Jodel, tecnica vocale che caratterizza i canti popolari dei montanari tedeschi, che si esegue genericamente emettendo una nota intervallata da glissati su una delle armoniche e che, in questo brano, viene però utilizzata al contrario, ovvero partendo dalla nota acuta per poi scendere alla bassa di riferimento.

In conclusione scrive: "A mio umile parere ritengo che ogni canzone dovrebbe essere cantata come se fosse propria, ogni interprete deve essere anche un po’ cantautore e cantattore; solo in questo modo, ovvero emozionandosi, si può sperare di emozionare l’ascoltatore."